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Cara materia prima… ma quanto mi costi?

Il prezzo dei tondini per il cemento armato è raddoppiato in meno di sei mesi, il costo del bitume che schizza oltre il +450% e chi più ne ha più ne metta… il 2022 è stato l’annus horribilis per i prezzi delle materie prime per l’edilizia. 

Una dinamica che ha innescato, insieme a rincari energetici ed elevati costi di trasporto, extra costi sui cantieri per le imprese che si sono riversati, obtorto collo, sul cliente finale. 

Non è un caso che secondo ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) dopo due anni di crescita record per il settore, +20% nel 2021 e +12% nel 2022, il 2023 dovrebbe subire una significativa contrazione.

Non ci sono, però, solo nuvole all’orizzonte… i costi delle principali materie prime industriali, che erano cresciuti vertiginosamente ad inizio 2022, hanno registrato una contrazione del costo che potrebbe portare alla compensazione degli aumenti nei primi 6-9 mesi dello scorso anno.

Quali le ragioni del fenomeno? Una recente analisi pubblicata sul Corriere delle Sera sostiene che un contributo decisivo arriverebbe dall’ingente disponibilità di materiali stoccati dalle aziende che, in sostanza, avrebbero “i magazzini pieni”. Non solo, i provvedimenti delle banche centrali USA e UE contro l’inflazione hanno funzionato anche da protezione sulle speculazioni finanziarie sui mercati delle materie prime.  

Tutto qui? Poco importa, soprattutto per chi deve acquistare un immobile, magari sfruttando la riduzione di prezzo su una nuova edificazione. Quel che conta è che questo primo segnale di sostanziale stabilizzazione potrebbe essere l’effetto delle politiche della Bce che porterebbero alla riduzione dei prezzi tra 4-5 mesi… ma, è inutile nascondere che su ogni previsione pendono dinamiche globali, dall’approvvigionamento energetico e alle condizioni climatiche.

11 Gennaio 2023