Nel centralissimo quartiere Sacro Cuore, a un passo dal centro storico, Novara custodisce uno splendido esempio di archeologia industriale che ospitò l’Industria Passamani Guarnizioni e Affini. Un punto di riferimento per l’alta moda italiana e internazionale, ma capace di incursioni nel mondo della medicina e dell’aerospazio, grazie alla qualità e alla duttilità delle sue produzioni. Un patrimonio non solo architettonico, insomma, che la società Silone12, con lo studio di architettura Neco is More, ha scelto di mettere al centro di un ambizioso progetto di rigenerazione urbana.

“Questo edificio ha un’identità, una storia che ci racconta di sviluppo, ricerca e innovazione. La sfida che abbiamo voluto raccogliere come proprietà è quella di tradurre tutto questo sul piano delle nuove esigenze dell’abitare restituendo a Novara una delle ultime testimonianze del suo passato manifatturiero collocate nel centro cittadino attraverso l’utilizzo delle più moderne tecniche costruttive” spiega il dottor Vittorio De Stasio di Silone12.

Tutte le potenzialità del progetto emergono già alla vista di un sito ripulito per ospitare il cantiere. “Al primo sopralluogo la vegetazione era fuori controllo e si faceva strada nell’edificio principale, una condizione di abbandono che ha però ispirato il progetto di recupero. Non possiamo dire di aver creato un nuovo spazio, piuttosto di aver rievocato un racconto già presente. La classica facciata scandita da ampi finestroni, l’alternanza del mattone e l’imponenza di uno stabile che riporta all’industria del ‘900 ha creato le basi per la progettazione di loft. Questa tipologia abitativa tramanda l’idea di grandi spazi interni con generose aree esterne private’’ Spiegano Gianluca Cassia, Michele Cazzani e Paolo Armato dello studio Neco is More.

‘’Il concept design alla base del progetto – proseguono gli architetti – è quello di rispettare il più possibile i luoghi,  per architettura e storia. Le compenetrazioni tra natura e architettura, tra esterno ed interno, tra luce e ombra ci hanno spinto a progettare due grandi corti interne che accoglieranno spazi comuni e giardini. Luoghi della memoria con il riutilizzo di vecchie parti delle macchine da lavoro come telai, ingranaggi e matrici che ritornano a tessere le trame artistiche di questo spazio. In sintesi abbiamo lavorato per sottrazione, togliendo volume per dare spazio ad aria, luce, natura e non ultimo alla storia”.

Un recupero che intende valorizzare tutta l’area dell’intervento grazie al giardino e le corti interne, ma anche terrazzi e loggiati ai piani alti al fine di consentire a tutti di godere di ampi spazi aperti privati.

“E’ il posto giusto per chi cerca una casa con personalità e a portata di ogni servizio” spiega Elena Malquati di Malquati Real Estate incaricata della gestione immobiliare. “Un progetto di qualità che offre soluzioni abitative per ogni esigenza, dai loft, caratteristici formati per i recuperi industriali, fino ai bilocali, passando dai duplex, cinque e tre locali. Format moderni per chi cerca grandi spazi o più tradizionali, ma tutti caratterizzati da luminosità e dotazioni all’avanguardia”.

Il primo mattone, dopo la demolizione e la bonifica da parte dell’impresa Cardani, verrà posato dall’impresa Co.De.Co. il prossimo mese di ottobre e i lavori di recupero e trasformazione dell’immobile, con preservazione delle sue caratteristiche storiche, comporterà un lavoro delicato e puntuale che si concluderà in circa 28 mesi.

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